La carcassa di un coccodrillo viene a galla nel cuore della città di Mumbai, una coppia di fratelli si interroga su un serpente a due teste, mentre un gruppo di radioamator3 di Pune invia messaggi ai satelliti dalle sue stazioni radio fatte in casa: questo pacchetto di cortometraggi racchiude una nuova ed eccitante tendenza del giovane cinema indiano. Impregnati di fantasia e di folklore contemporaneo, quest3 regist3 tentano di creare un proprio vocabolario di pratica cinematografica pur essendo saldamente radicati alle questioni della vita quotidiana. Dai sogni degli operai che costruiscono la città di Bangalore (Presence), alle lotte indefinite di coloro che negoziano le difficoltà del paesaggio rurale (Pati, Village in the sky), alle questioni dell’amore delicato e proibito (CatDog), alla pura lettera d’amore al cinema (Remembering Diana an open letter to Kiarostami), all’uso di un racconto popolare che affronta questioni di ecologia (Makara), questi film sollevano diverse questioni mentre sfidano la forma cinematografica. Una gran parte dei film sono stati prodotti come lavori studenteschi dal Film and Television Institute of India, finanziato dallo stato, che storicamente ha plasmato il volto del cinema indipendente nel paese. (Payal Kapadia)