Per l’edizione 2021, Prisma si concentra sul contrasto tra interno ed esterno, la consapevolezza di sé e il modo in cui si decide di presentarsi, le proprie emozioni e le percezioni altrui. Da un lato, Prisma esplora lo spazio liminale tra il maschile e il femminile, mettendo in gioco la pratica della drag ma anche la quotidianità e la storicità dei corpi che non si lasciano definire dal binarismo, a cui lancia una sfida; dall’altro, osserva le rappresentazioni dell’adolescenza queer e prova a delineare gli aspetti principali di una potenziale estetica LGBTQIA+.
Il risultato è una creatura favolosa e multiforme, sfrontata e al contempo introversa. È una chimera sgargiante e dalle molte voci, fatta di cortometraggi, talk e approfondimenti, e noi non vediamo l’ora di presentarvela.
Parlatele pure: non morde.