Al centro del progetto, il suono. Al centro del suono, la musica: in sintonia con le immagini, muove fili invisibili, collegati al profondo dell’animo. L.O.S.T. è un percorso in cui cercare un diverso approccio all’ascolto, un luogo in cui l’onda sonora prosegue il suo racconto anche oltre il primo impatto. Potrà capitare di seguire uno scambio di impressioni tra i giurati che designano la miglior colonna sonora/sound design dei corti in concorso (Federico Savina, Nicola Tescari, Stefano Lentini, Max Viale, Lorenzo Tomio, Johann Merrich, Giulio Ragno Favero, Sara Loreni); prender nota del loro specialistico “know-how” svelato durante una masterclass in riva al lago; immergersi indisturbati nella dimensione
sonora di un’opera cinematografica; scoprire che l’apporto musicale alle immagini ha un’intensità diversa se eseguito dal vivo; lasciarsi attraversare dalle vibrazioni di una batteria, al centro di un cortile circondato da case in pietra. Qualunque accidente sonoro è possibile a Lago: l’incontro tra un theremin e una macchina di legno dal ritmo ossessivo, un’improvvisata jam di musica elettronica, una combinazione inedita tra un’arpa, un corto sperimentale e l’incessante gracidio di sottofondo. Se il suono è un mezzo e infinite sono le sue forme, L.O.S.T. è a caccia di quelle più improbabili.
A cura di Nicola Lunardelli