Il film racconta in una dimensione intima e concreta, quattro decenni del percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte, ideatore di performances, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore. L’impresa artistica di Sambin incrocia e sperimenta le diverse tecnologie nel loro evolversi, dal video
analogico alla pittura digitale, dagli strumenti tradizionali alla musica elettronica. Attraverso le opere d’archivio e il lavoro quotidiano dell’artista, il film offre uno sguardo diretto sull’arte intesa come lavoro concreto che attraversa il tempo e trasforma lo spazio.
Inizia la sua attività professionale nel settore dell’audiovisivo e della video-arte alla fine degli anni ’90 in seguito a studi sul rapporto tra arte e nuove tecnologie presso il D.A.M.S dell’Università di Bologna integrati da una specializzazione come autore multimediale della scena elettronica. Ha realizzato scenografie video per spettacoli, videoinstallazioni, cortometraggi, documentari e storytelling aziendali. Dopo avere tenuto per diversi anni il corso di “Teorie e tecnica della comunicazione” presso l’Accademia di Belle Arti di Rimini è attualmente impegnata in un progetto di ricerca sull’evoluzione del marketing attraverso la narrazione video presso il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari dove tiene anche corsi di video storytelling per management artistico.
Filmografia
“Sotto l’anguria” (2005), “Voci di dentro, Voci di Fuori” (2007), “Domani, Forse” (2016), “Più de la vita” (2018)
Regista, musicista e pittore, conduce una ricerca che ha come tema il rapporto tra immagine e suono. Fin dai primi anni 70 indirizza il proprio interesse all’incrocio tra le varie arti: cinema, musica, video, pittura. In seguito utilizzerà il teatro come luogo di sintesi. Dal 1968 al 1977, realizza alcune sperimentazioni sperimentali e partecipa ad eventi internazionali (Film Studio, Knokke Heist, Le Rochelle e Beaubourg). Dal 1974 la videocassetta diventa il suo principale strumento con cui realizza performance, spesso musicali, installazioni e nastri. Nel 1980, con Pierangela Allegro e Laurent Dupont, fonda il TAM teatro-musica – finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo – dove è responsabile della regia, delle scene e della musica. Inoltre, Sambin ha lavorato negli anni con i detenuti del carcere di Padova.
Michele Sambin, Padova, 1951